In occasione del 58° Salone Nautico di Genova l’Unione Sportiva Quarto ha esposto un esemplare di imbarcazione a vela GiorMax presentandolo come l’antesignano del moderno Optimist. Bisogna tornare indietro verso la fine degli anni ’20 quando due ragazzi, Giorgio Audizio e Max Ziravello, recuperarono in mare un pattino perduto da un idrovolante e, con l’aiuto di alcuni adulti, ne ricavarono una barchetta a vela con randa e fiocco, come si vede nella foto pubblicata da Primazona.

La barchetta piacque a tal punto da avere una certa diffusione a livello locale creando la Classe GiorMax, dalla fusione dei nomi dei due ragazzi “inventori”; sullo GiorMax hanno mosso i primi passi da velista ragazzi poi divenuti ottimi timonieri, Beppe Croce futuro campione italiano 5.50, Mario Capio, campione mondiale FD e pluricampione italiano Snipe e Soling, Mino Dellacasa, anche lui titolato nella Classe Snipe, Carlo Massone che ha partecipato alle Olimpiadi di Citta’ del Messico; lo stesso Giorgio Audizio fu poi olimpionico a Londra 1948 e Helsinki 1952.
Sicuramente in molti porti italiani, soprattutto negli anni subito dopo la guerra mondiale, l’euforia post bellica contribuì a far nascere e sviluppare molti progetti, i ragazzi di allora si ingegnavano per trovare giochi e modi per divertirsi, nacquero molte imbarcazioni autoprogettate e autocostruite, anche a Chioggia naturalmente, dove, grazie ai disegni di Angelo Carlo Perini e alla maestria del Cantiere Veloscafi Clodia di Livio Paganella, nacque il Doris che, veramente, sembra essere nato dallo stesso sogno ispiratore fatto dal progettista dell’Optimist. Il Doris fu una delle prime barche scuola del Circolo Nautico Chioggia, il primo esemplare (nella foto a fine articolo) si chiamava Annarosa come la figlia di Angelo Carlo nata nel 1959, quindi è presumibile datare la nascita del Doris nei primissimi anni ’60. Ora è vero che l’Optimist risulta progettato dall’americano Clark Mills nel 1947, ma è anche vero che in Italia non se ne ebbe traccia almeno fino ai primissimi anni ’70; il primo Raduno Nazionale in Italia è stato organizzato a Monfalcone nel 1974, i primi Raduni Zonali risalgono a qualche anno prima, a Chioggia il primo fu nel 1972. Quando nacque il Doris, l’Optimist era, quindi, già nato in America ma assolutamente sconosciuto in Italia, è quindi sorprendente vedere come gli scafi si assomiglino molto anche se differivano molto l’armo e, forse, anche l’idea di base; è curioso infatti leggere come viene presentato il Doris nei depliants dell’epoca del cantiere chioggiotto: “barchetta a remi, vela e motore leggero per scuola, diporto nautico, pesca e caccia”, la barca veniva venduta con due remi e scalmi ed aveva l’incavo a poppa per remare a bratto, armata a remi veniva venduta a £ 45.000, completa di armo per la vela e randa Parovel a £ 65.000.

Il catalogo del Cantiere Veloscafi Clodia comprendeva oltre al Doris anche due motoscafi, il Passero e l’Arlecchino, e una imbarcazione a vela di 6 metri, Roberta, ma questa è un’altra storia; bello vedere invece come sia il Doris che le altre realizzazioni del Cantiere furono esposte sia al Salone Nautico di Genova che alla Fiera di Padova (stupenda la foto con il trasporto del Doris su Apecar con rimorchio). Dopo l’avvento in Italia del vero Optimist, l’armo con il picco fu adottato anche dal Doris che per alcuni anni convisse con l’Optimist nella scuola di vela locale; le barche erano tanto simili nel disegno e nelle dimensioni che ai primi Raduni Zonali Optimist alcuni nostri ragazzi parteciparono con i Doris senza che nessuno se ne accorgesse. Il Doris n° 1 Annarosa, poi ribattezzato Menelik, esiste ancora, meriterà sicuramente riportarlo al CNC almeno per un periodo!!!


A seguire la foto del Doris n° 1 Annarosa al CNC, qui altre foto 1 e foto 2
