Chioggiavela, tempo di bilanci

Con le premiazioni di domenica in una affollata sede del Circolo Nautico Chioggia si è conclusa l’edizione 2018 di Chioggiavela, una edizione “stravolta” nel programma per un contemporaneo mondiale di motonautica che ha costretto a posticipare parte del programma, ma anche rivoluzionata nel format della regata finale rapidamente “aggiustata” con un percorso lagunare a causa della bora e del mare agitato. Tempo di bilanci ora, anche se bisognerà necessariamente tenere conto che, per questi motivi, Chioggiavela 2018 è stata sostanzialmente diversa da tutte le precedenti edizioni e per certi versi anche difficilmente comparabile con queste; resta comunque l’impressione di una manifestazione che si è creata un suo “zoccolo duro” di appassionati frequentatori, Chioggiavela non è regata da record (d’altra parte nemmeno la Barcolana lo era nei suoi primi anni di vita), ma è diventata un appuntamento imperdibile per una parte di velisti ed armatori dei circoli locali. Alcuni aggiustamenti imposti per necessità a questa edizione sono anche molto piaciuti sia ai concorrenti che agli organizzatori e non è detto che non vengano riproposti anche nelle prossime edizioni, questo ha cambiato per quest’anno, ma cambierà forse anche per il futuro, certi riferimenti statistici. Di sicuro c’è che Bart’s Bash, la regata in contemporanea mondiale alla quale il Circolo Nautico Chioggia ha aderito fin dalla prima edizione, è ormai parte integrante del programma di Chioggiavela, quest’anno si sostituisce statisticamente alla Sopraiventi inglobata per forza di cose nella regata finale di Chioggiavela, questo permette di mantenere una certa linearità nel dato statistico sulle presenze. Partiamo da Bart’s Bash quindi e vediamo che la regata si posiziona effettivamente sui livelli quantitativi delle edizioni passate della Sopraiventi, regata con una media di una trentina di imbarcazioni con un picco di 33 nel 2013 e 30 presenze nella stagione scorsa che pareggiano le 30 presenze della Bart’s Bash di quest’anno. Valori in linea quindi se non fosse però che Bart’s Bash ha un trend negativo, partita infatti dalle 52 presenze del primo anno (2014) la regata è scesa a 49 l’anno successivo, a 38 nei due anni 2016 e 2017 per chiudere a 30 nel 2018; numeri che si spiegano in parte con il declino delle derive a Chioggia, presenti nelle prime edizioni e scomparse completamente nell’ultima.

Comunque, pareggiato con Bart’s Bash il dato della Sopraiventi 2017, dobbiamo purtroppo registrare una perdita di numeri anche nella Meteor al Crepuscolo; eguagliato nel 2018 il dato minimo di 10 imbarcazioni (2013), siamo decisamente sotto il numero record del primo anno (20 barche nel 2012), mentre si potevano tranquillamente raggiungere gli obiettivi degli anni scorsi (13.14 barche dal 2014 al 2017) anche solo utilizzando le imbarcazioni Meteorsharing (4) a disposizione al CNC e solo parzialmente utilizzate (1).

Il dato sulla regata finale, adesso: Chioggiavela ha raggiunto quota 28 nonostante lo spostamento di data e le previsioni di bora forte (solo parzialmente realizzatesi), lo stesso dato del 2017 quando comunque la regata incontrò alcuni ostacoli, la chiusura della bocca di porto per il posizionamento dei cassoni del Mose e un meteo inclemente con molta pioggia. Non basta questo comunque a spiegare il distacco dagli anni migliori (42 barche nel 2014) e bisogna riconoscere che i ritardi e le difficoltà organizzative con le conseguenti difficoltà di comunicazione non giovano all’evento. I dati totale del 2018 sono i più bassi, seppure di poco, nella storia di Chioggiavela, 68 le imbarcazioni coinvolte complessivamente tra Bart’s BashCrepuscolo e Chioggiavela, 20 in meno dell’anno record (2014), un dato assolutamente insoddisfacente per il potenziale di Chioggia e migliorabile con una maggiore organizzazione e più ampia comunicazione, ma probabilmente anche recuperando il progetto iniziale di regata con arrivo in laguna, i tempi sono forse maturi per riprovarci.  

Qui l’intervista di Vela Veneta a Corrado Perini.

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